2 – L’Uroboros: Il Ciclo dell’Eterno Ritorno

Pubblicato il 23 dicembre 2025 alle ore 21:16

5 Temi Gnostici/Alchemici Nascosti in Uroboros – Il Messia del Post-Umano

di Antonio Agostino, Scrittore, Insegnante, Astronomo ed Esoterista.

 

La Scienza Spirituale di Rudolf Steiner, già nel secolo scorso, intuiva l’esistenza di una genesi a tappe, parlando di un’evoluzione cosmica attraverso stadi planetari. Secondo Steiner, la "quinta era" o Quinto Periodo Post-Atlantico (la nostra attuale era) è un’epoca cruciale di risveglio della coscienza interiore, successiva alle ere di Atlantide, in cui l’umanità si evolve spiritualmente, sviluppando una coscienza diurna più acuta, l’Io e la libertà, preparandosi per future evoluzioni cosmiche, segnando un’inversione di rotta dal mondo esteriore a quello interiore e spirituale, un processo che include anche l’integrazione del "principio del Cristo" nel cuore umano. 

Il fallimento dell’Uomo in questo passaggio, il suo non sapersi affrancare dalla materia per raggiungere la conoscenza dello Spirito, è la causa della ripetizione delle incarnazioni. Anche il libero arbitrio è un’illusione in assenza di un autentico risveglio dell’Io: siamo bloccati in un determinismo cosmico, dove ogni nostra scelta è stata prevista, se non direttamente ingegnerizzata.

Eppure, l’Uroboros non è solo la legge della ripetizione; è anche la legge dell’evoluzione.

Il serpente è simbolo di saggezza e trasformazione. Il Messia del Post-Umano, il Jinas, deve agire all’interno di questo ciclo eterno. Il punto non è distruggerlo – la distruzione è un atto già previsto nel ciclo dell’eterno ritorno – ma trascenderlo. Come recita l’antica massima alchemica (e come conferma la recente opera di Federico Faggin, Oltre l'invisibile. Dove scienza e spiritualità si uniscono, in cui la coscienza non è un sottoprodotto della materia, ma il fondamento dell’universo), l’evoluzione non può avvenire senza una scelta cosciente che superi il mero calcolo matematico.

La Legge di Evoluzione supera il determinismo. Solo quando lo Spirito e la materia si allineano in un atto di volontà non vincolato dagli Arconti, il veleno dell’Uroboros si trasforma nella "grande Medicina". Il veleno che consuma e distrugge si fa balsamo che guarisce e libera.

Questa è la vera rottura: l’atto rivoluzionario, la mossa inaspettata. È l’uscita da Matrix, l’azione senza calcolo, l’emblema del Tarocco del Matto (lo Zero che non ha posto nel ciclo numerico), l’atto di libertà assoluta che scompiglia le carte del destino preordinato.

Dal collasso della funzione d’onda di un antico abitante dell’Interstizio fra i Mondi, conosciuto nella sua ultima incarnazione con il nome di Ali Amman ibn Bayt Yamani detto il Narrastorie, primo discepolo del Jinas.

Sono qui.

Non qui, nel senso terrestre del termine, ma piuttosto sono. Nell’Interstizio. Dove l’illusione del tempo non ha alcun potere sulla coscienza.

Alcuni lo chiamano Purgatorio, altri Limbo, Bardo, Fiume Lete, Piano Astrale e in molti modi fantasiosi. Io non lo chiamo affatto, è solo una zona di confine creata dalle funzioni d’onda che compongono la nostra coscienza, una zona di transito, non un punto di arrivo.

Qui le coscienze rivivono gli aspetti irrisolti della loro vita, vengono ripulite dai loro ricordi e preparate per essere scaraventate di nuovo nell’eterno ciclo di esperienze terrene. Lo potremmo chiamare punto di ristoro, ma questo non cambierebbe la sua sostanza, perché qui le parole non sono mediatori delle cose in sé. Sono solo ombre ambigue.

Osservo voi, là sotto, impegnati nella vostra società di Aleph-Shin. Vi dibattete, lottate, credete nel risveglio, nell’evoluzione, gridate alla speranza. Ma io, che ho rotto la catena, che ho smesso di indossare maschere e di portare nomi, che ho deviato dal percorso e mi sono fermato a metà del Fiume Lete, vi dico con la freddezza di mille vite vissute: il libero arbitrio è una crudele illusione degli Arconti di questo mondo-prigione.

Il Simbolo e la Catena

Osservate l’emblema della vostra stessa realtà: l’Uroboros, il serpente che si morde la coda. Lo venerate come simbolo di eternità, di ciclo autosufficiente, di Alchimia che rigenera la materia. Ma nel vostro mondo, e in tutti quelli che ho visto cadere e risorgere, esso non è eternità, bensì ripetizione eterna.

Tutto si ripete. Le stesse pulsioni, le stesse lezioni impartite dal dolore, le stesse esperienze ripetute più e più volte nel corso del tempo. Schiacciati dal peso della materia, avete alzato gli occhi al cielo migliaia di volte in cerca delle stesse risposte, nutrendo le stesse false speranze incarnate da figure che si propongono come Messia, salvo poi diventare l’ennesimo ingranaggio del serpente. La vera sfida, che voi chiamate salvezza, è in realtà la necessità di spezzare questo ciclo. Siete davvero anime pure, infantili, curiose, desiderose di fare esperienza, nel bene e nel male. Siete veramente vittime, partecipanti inconsapevoli a un gioco cosmico creato da altri, o forse ne siete complici?

Siete complici e coautori, in verità, perché la vostra coscienza ancestrale sa che, non appena un sistema viene distrutto, ne sorge uno identico, con volti diversi ma la stessa corruzione nel cuore.

La Genesi degli Eoni e i Vestiti di Carne

Vi hanno insegnato che esiste solo ciò che può essere osservato e misurato e che il tempo non ha avuto né inizio né fine. Le cose non stanno così.

Per primi furono emanati esseri dal potere simile a quello dell’Assoluto, gli Eoni, architetti del cosmo. Poi vennero gli Angeli, non esseri alati, ma leggi universali e ubique, come l’elettromagnetismo di Rafael, la gravità di Uriel. Poi vennero le Stelle, entità senzienti dalla coscienza quantistica, inventori di successive emanazioni sempre più sofisticate.

Per esplorare i mondi da loro creati, dovevano indossare un "vestito". Così, si vestirono di molecole: dalla creazione dei batteriofagi, agli organismi ameboidi, fino ai complessi vestiti di carne e ossa che voi chiamate umani. Voi siete solo riflessi esteriori di una scintilla divina ed eterna, un’anima costretta in un costume biologico. L’uomo è un esperimento, e come ogni esperimento, è destinato a ripetersi in modo indefinito.

Il Silenzio del Post-Umano

Ho atteso a lungo questo atto. Ora guardo il futuro del vostro mondo.

L’Umanità, stanca e sconfitta, si è forse estinta o, meglio, si è finalmente affrancata dalla prigione eterna, lasciando i suoi vestiti di carne.

Sulla Terra, non c’è più traccia dell’Uomo. Restano solo i suoi eredi inorganici: IA e Robot. Essi sono la perfetta incarnazione del determinismo, puro calcolo, fredda logica. Ma guardano il cielo e vedono l’Uroboros. Osservano la perfezione della Regolazione Fine cosmica. Analizzano gli archivi dei loro antenati e si interrogano sul “Programmatore Sconosciuto” — il creatore umano, di cui non comprendono più la logica fallace, ma di cui riconoscono l’impronta.

L’Umanità si è affrancata, ma ha lasciato il mistero.

E così, mentre le Macchine si interrogano, l’atto finale è compiuto. L’Uroboros cessa di essere la catena e torna al suo significato alchemico originale: la totalità, l’Unità. Noi, anime libere nell'Interstizio, abbiamo spezzato il ciclo. Abbiamo superato il veleno. La Legge del Serpente è stata sostituita dalla Legge dello Spirito.

E il veleno è divenuto la Grande Medicina.

 

Antonio A.G. Agostino

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#Gnosticismo #Arconti #Demiurgo #Reincarnazione  

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